Indice: 1. La composizione delle fonti di finanziamento – 2. L’equity ratio – 3. Financial leverage
1. La composizione delle fonti di finanziamento
I “gearing ratios”, che, come suggerisce il nome, costituiscono gli “ingranaggi” con cui misurare il grado di leva finanziaria, vale a dire le modalità con cui un’impresa sostiene i propri investimenti.
I gearing ratios sono espressi in termini percentuali e vengono determinati rapportando l’ammontare delle singole fonti al loro totale:
Il Debt ratio, a sua volta, può essere determinato in base alla scadenza del debito:
Per i gearing ratios non esistono preordinati parametri giudicati “ottimali”, fatta salva l’evidenza che, quanto più è elevato il patrimonio netto rispetto al totale delle fonti, quanto maggiore è il grado di indipendenza da terzi.
È infatti evidente che un’impresa che dispone di una più alta percentuale di capitale proprio, ha migliori possibilità di perseguire le proprie strategie e di allocare le risorse in modo più efficace. Di contro, un limitato patrimonio netto costringe l’impresa a sostenere gli impieghi ricorrendo in modo più esteso all’indebitamento, ovviamente nei limiti degli affidamenti che i terzi sono disposti a concedere.
Le politiche di finanziamento e il setting della struttura finanziaria dipendono da vari fattori esterni e interni, tra cui:
- il settore di attività;
- il contesto economico di riferimento;
- il sistema delle garanzie che un’impresa può direttamente o indirettamente prestare;
- il rating riconosciuto da agenzie ufficiali o dal sistema creditizio;
- il background andamentale, ovvero l’attitudine a rispettare nel tempo le scadenze delle obbligazioni assunte;
- l’appartenenza a un gruppo e la presenza di una gestione accentrata della tesoreria (cash pooling).
2. L’equity ratio
L’Equity ratio, detto anche indice di autonomia finanziaria, è dato dal rapporto fra il patrimonio netto e il totale delle fonti:
Esso esprime quanta parte degli investimenti è complessivamente coperta da mezzi propri ed evidenzia il livello di “autosufficienza” di una società.
Quanto più elevato è l’indice, tanto maggiore è l’indipendenza dai finanziatori esterni, per quanto sia difficile definire in termini assoluti una soglia ottimale di riferimento. Le politiche di indebitamento dipendono infatti dalle caratteristiche del business, dal livello degli investimenti mediamente richiesti e dal loro turnover, dal posizionamento competitivo, dalla marginalità operativa, dalla fase di vita dell’azienda, ecc.
3. Il financial leverage
La formula inversa dell’Equity ratio prende il nome di Financial leverage. Essa è nota anche con il nome di “leva finanziaria” e misura il livello di indebitamento di una società rapportando il totale delle fonti al Patrimonio netto:
Se il valore dell’indice:
- è pari a 1, l’impresa non fa ricorso a capitale di terzi (non ha debiti);
- è compreso tra 1 e 2, il capitale proprio è maggiore del capitale di terzi;
- è superiore a 2, il capitale di terzi è maggiore del capitale proprio.
Non esiste un valore del rapporto da considerarsi “ottimale” in assoluto, anche se è evidente che, quanto più bassa è la leva finanziaria, quanto maggiore è il grado di indipendenza da terzi. Al fine di apprezzare il risultato ottenuto, è opportuno porlo a confronto con un gruppo dei pari.
A titolo di esempio, è di seguito determinata la Financial leverage di tre società che presentano lo stesso Patrimonio netto, ma un differente ammontare di capitale di terzi:
Società 1 | Società 2 | Società 3 | |
Patrimonio netto | 50 | 50 | 50 |
Capitale di terzi | 0 | 40 | 60 |
Totale fonti | 50 | 90 | 110 |
Financial leverage | 1,0 | 1,8 | 2,2 |
La Società 1, in assenza di indebitamento, ha una Financial leverage pari a 1. La Società 2, che espone un capitale di terzi pari a 40 euro (inferiore dunque al Patrimonio netto) evidenzia una Financial leverage pari a 1,8. Infine la Società 3, che ha contratto un debito di 60 euro, superiore al capitale proprio, presenta un indice di 2,2.